In scena i giovanissimi Ettore e Orlando Castellani: due bambini che parlano ad una platea di adulti, smascherando l’ incapacità di vedere dove sta andando il genere umano e cosa sta facendo. Lo spettacolo, è scritto dagli storici fondatori della compagnia, Enrico Castellani e Valeria Raimondi, è affidato alla verità del mondo reale attraverso due bambini.
“Due bambini soli sulla scena – spiegano Castellani e Raimondi – che parlano ad una platea di adulti e ci raccontano il loro punto di vista sul futuro del mondo. Lanciano proclami e provocazioni, ci incalzano e ci beffano, vanno avanti e indietro nel tempo, contrappongono la fine e l’inizio: un eden perduto e lontano, verso il quale nessuno di noi vorrebbe tornare, e un tramonto che ci spaventa, ci attrae e ci inghiotte. Si muovono tra animali totem, banchi spuri e croci iconoclaste, tra l’indicibile e il non detto. Ci consegnano un mazzo di fiori finti, senza chiarire se siamo chiamati a riconoscere che anche i polimeri sintetici possono essere belli o se vogliono ricordarci che le piante torneranno presto ad essere le sole padrone del mondo”
Babilonia Teatri condivide con il pubblico tante domande, ben consapevole di non avere una sola risposta, con il suo stile inconfondibile, muovendosi tra il racconto e la riflessione, tra il pubblico e il privato, all’interno di un gioco che prevede di mettersi al centro e allo stesso tempo di osservarsi dall’esterno, con ironia e cinismo, in una continua e complessa altalena tra completa adesione alle proprie idee e la disponibilità a metterle in crisi e a sorriderne.
Prezzo: 15€ intero, 13€ ridotto, 5€ sotto i 10 anni.
Centro polifunzionale comunale "il Mulino"
Il periodo storico nel quale ci siamo ritrovati non può farci rimanere indifferenti. La scienza si è chiaramente espressa a gran voce: esiste una evidente correlazione fra impatto dell’uomo sul Pianeta e pandemia.
Ciò che stiamo vivendo è soltanto uno dei tasselli del complesso puzzle che fotografa la situazione del rapporto uomo-natura e il global warming desta grandi preoccupazioni sulla sopravvivenza della nostra specie. In merito a queste problematiche ancora non c’è unanimità di intenti; fortunatamente percepiamo una sensibilità crescente a riguardo, soprattutto nelle fasce più giovani, ma globalmente esistono ancora troppe nicchie di resistenza, anche a livello politico e sistemico. Partendo da queste considerazioni, in questi mesi di stop ci siamo posti una domanda: oltre all’aspetto ludico, cosa può e deve raccontare il teatro oggi?
La risposta per noi è semplice: tutti abbiamo bisogno da un lato di leggerezza, di ascoltare belle parole, note sensuali, corpi che danzano, artisti che volteggiano nell’aria, ma al contempo abbiamo anche la necessità e il dovere di affrontare il tema che più di tutti sta mettendo a repentaglio la sopravvivenza della nostra specie: il cambiamento climatico. Se oggi non ci occupiamo di questo delicato problema, non ci sarà un domani per ridere, piangere e per affrontare tanti altri argomenti interessanti.
Nasce così la nostra stagione “Live show – Arts & Green” : 8 appuntamenti con compagnie italiane e straniere protagoniste assolute della scena creativa contemporanea, per affrontare le tematiche ambientali attraverso diversi linguaggi: la drammaturgia contemporanea, la musica, il documentario, il canto, la commedia, la favola. Due spettacoli del programma saranno dedicati ai giovanissimi per dialogare con loro di rifiuti, riciclo e tutela del pianeta.
Ispirato al Piccolo Principe scritto da Antoine de Saint-Exupery, lo spettacolo si svilupperà attraverso il viaggio che, di pianeta in pianeta, porta in giro per la galassia il nostro Piccolo Esploratore protagonista.
Durante la sua avventura farà conoscenza con una serie di strani personaggi che rispecchiano i grandi temi dell’oggi: lo strapotere insensato delle autorità appena si ottengono consensi cittadini, l’eccessiva importanza data al giudizio altrui, la vergogna del fallimento, la corsa alla ricchezza, la frenesia e insensatezza del lavoro moderno, l’importanza della tutela del proprio pianeta.
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Un semplice muratore, Pino, interpretato dal poliedrico Ugo Dighero, si ritrova catapultato in “un non luogo, in un non tempo”, costretto a interrogarsi sulle proprie scelte individuali.
A metterlo in crisi è Kesedaran, interpretato da Daniele Ronco, un misterioso personaggio che viene dal futuro per portare consapevolezza.
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Un testo, uno spettacolo, che pur conservando il tono della commedia, affronta il tema del cambiamento climatico causato dall’uomo e le disastrose conseguenze che ne produce. Un invito a fare tutti noi un po’ di più per la nostra sopravvivenza su questa Terra, per non privarci di essere partecipi del meraviglioso miracolo della natura.
Tra dolci ricordi e rimpianti, amore e rabbia, disperazione e speranza, nel momento in cui tutto sembra perduto, nasce prepotente il disperato attaccamento alla vita.
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In una galassia sconosciuta agli esseri umani, YOU ha un’esistenza felice, unico abitante di un pianeta da lui organizzato e ordinato in modo da soddisfare le sue necessità vitali. Un giorno, un carico di rifiuti spaziali terrestri si schianta al suolo.
YOU in principio ne è terrorizzato, ma non può impedirsi di esplorarne il contenuto, scoprendo così oggetti a lui ignoti.
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Due vicini di casa consumisti, spendaccioni e poco rispettosi dell’ambiente incominciano a farsi qualche piccolo dispetto intorno alla gestione dei propri rifiuti domestici. Ma la situazione sfugge loro di mano e presto arrivano a una vera e propria “guerra dei rifiuti”.
A risolvere la situazione ci dovranno pensare loro, i rifiuti. Ed è così che una notte i rifiuti preparano la rivoluzione!
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Fondata nel 1998, con sede a Vienna, The Vegetable Orchestra è composta da membri provenienti da vari ambiti artistici: musicisti, artisti visivi, designer, scrittori…
La formazione adopera esclusivamente verdure a mo’ di strumenti musicali: per esempio, “zucche percussioni”, carote intagliate come flauti dolci, “melanzane nacchere”, e i “cucumberphones”, sorta di strumenti a fiato ricavati da zucchini, carote, e peperoni. Le loro sonorità spaziano dal free jazz, al dub, ed all’elettronica sperimentale.
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Siamo una compagnia teatrale fondata da Daniele Ronco, Jacopo Trebbi e Costanza Frola nel 2012 e oggi diretta da Daniele Ronco con un team di lavoro affiatato, che da anni lavora per trasformare i sogni in progetti realizzati per e con il pubblico.
Dopo diversi anni di ricerca abbiamo focalizzato la nostra energia creativa in favore della produzione green. Amiamo il nostro Pianeta e vogliamo riflettere attraverso il teatro sulle grandi sfide del nostro presente. Secondo la nostra etica, vivere in armonia con la casa che ci ospita viene prima di tutto, perché senza questa armonia nulla potrà più esistere.
Vogliamo rendere questo tema popolare nella sua accezione più nobile e sfatare il mito per cui il green non fa “show”, conquistare nuove fasce di pubblico, soprattutto i più scettici nei confronti di questo argomento.
Da quando abbiamo sposato la causa green, nei nostri spettacoli si parla di sostenibilità cercando di parlarne il meno possibile, attraverso la presentazione di personaggi antitetici che la incarnano o la ripudiano. Lo stile con cui scriviamo i testi spesso si avvale di un approccio distopico e surreale, senza mai però perdere il contatto con la realtà.
Biglietti e abbonamenti presso la biglietteria del Centro Pol.